Sunday, September 26, 2010

Un paese per ‘certi’ vecchi.



SEMOLA: un ragazzo si è suicidato.
E' stato ucciso da un Paese incapace di intendere e di volere, non in possesso delle sue facoltà. Quindi non imputabile per le sue azioni, non condannabile.
Il padre di Norman Zarcone ha detto che si tratta di "omicidio di Stato".
Ma chi è lo Stato? Se chiedete in giro nessuno vi dirà: "Sono io lo Stato!", magari con fierezza oppure vergognandosi, ma almeno con un'assunzione di responsabilità.
Lo Stato è sempre qualcun altro, e chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni. Norman è stato ucciso da decine di milioni di italiani: è stato un omicidio di massa, perpetrato da indifferenti che muovono il culo solo se sono toccati direttamente.
Un corpaccione amorfo che ha come stella cometa l'istinto di sopravvivenza e come orizzonte il prossimo fine settimana.
I giovani migliori se ne vanno dall'Italia, emigrano, qualche volta si suicidano come Norman o rinunciano a un progetto per il futuro.
Un Paese di vecchi che divora i propri figli come Saturno, di raccomandati, di prostituti e di prostitute, del proprio corpo o della propria coscienza.
Un Paese che vive sul calcolo delle probabilità, sul fatto che la morte sul lavoro, il pizzo, la malasanità, la disoccupazione riguardino sempre gli altri. L'Italia è spaccata in due, non tra Nord e Sud, tra Sinistra e Destra, ma tra giovani e vecchi.
I giovani non hanno nulla perché certi vecchi (politici, ex alti funzionari trasformatisi in 'consulenti' per riconoscenza, maneggioni vari, mafiosi, faccendieri, padrini ) hanno tutto.

gert

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